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È un Barolo classico, prodotto con...
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Il nome Carretta deriva dalla parola "car", che significa pietra. Viene quindi spontaneo l’abbinamento del termine Carretta all’adiacente banco di gesso che affiora a poche decine di metri dall'ingresso della Tenuta e che si volge verso oriente, per circa un chilometro.
Note d’archivio confermano già agli inizi del 1100 l’esistenza di un primo nucleo di terreni coltivati, appartenuti successivamente ai De Brayda, signori di Piobesi, che si estende tra il Podio e il Bric Paradiso nel comune di Piobesi d’Alba, appezzamenti dedicati alla coltura della vite e all’allevamento del bestiame. Duecento anni dopo ai De Brayda, succedono i Damiano, signori di Priocca, che continuano ad acquistare appezzamenti confinanti espandendo così la proprietà. L’imponente costruzione del Podio che domina la Tenuta Carretta e il territorio circostante, rappresentato da un vero e proprio teatro della natura, sono citati in un documento del 1594 dove si riconferma ancora una volta la vocazione viticola di questi terreni. Agli inizi del 1800 l’intera proprietà passa ai conti Roero, il cui stemma ancora oggi campeggia all’ingresso della Tenuta.
Il rilancio della Tenuta avviene nel 1985, quando la famiglia Miroglio decide di acquistarla con la volontà di riportarla agli splendori di un tempo. Spinta dalla bellezza dei suoi pendii, da subito la famiglia si dedica alla produzione di vini di qualità, nel rispetto delle tradizioni, con uno sguardo attento al progresso e alle nuove esigenze di mercato.
Tra le aziende vitivinicole del Roero e delle Langhe, la Tenuta Carretta è considerata una delle più prestigiose e con i suoi 70 ettari di territorio, anche una delle più estese.
Prodotto dal più antico e affascinante vitigno a bacca bianca del Roero, il nome Arneis è probabilmente legato al “Bric Renesio”, altura nelle vicinanze delle Tenuta Carretta
La Tenuta Carretta è stata l’emblema della rinascita del vitigno Favorita. Nel rispetto della tradizione del Roero nasce questo vino che esprime al meglio il piacere quotidiano del convivio
Questo Nebbiolo nasce su un terreno compatto, profondo e ricco di marne argillose/calcaree alternate a strati di tufo. Un vino elegante e armonico, con tannini dolci che confermano la nobiltà del vitigno